E’ nato il canale Whatsapp del dott. Lorenzo Bettoni – Ospedale di Manerbio (BS)

Al seguente link  si può raggiungere il canale whatsapp del dott. Lorenzo Bettoni, dirigente medico dell’U.O. di Medicina trasfusionale e Referente del servizio ambulatoriale di II livello e del D.H. di Allergologia, Reumatologia ed Immunologia Clinica presso il presidio ospedaliero di Manerbio (BS).

Su tale canale si possono leggere aggiornamenti sulle malattie da ossidazione cellulare (FM, CFS/EM, MCS), sulle malattie autoimmuni, reumatiche e allergologiche.

Tra i tanti messaggi si legge:

LA SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA

La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è una malattia che pochi conoscono e che la maggior parte dei medici riconosce con difficoltà.
La malattia si caratterizza infatti per una serie di sintomi differenti, che possono colpire ogni organo, e le sue manifestazioni sono estremamente differenti da persona a persona.

I sintomi più frequenti, ed altamente lesivi della qualità della vita del paziente, fino all’invalidità, sono quelli di tipo simil-allergico come difficoltà respiratoria, nausea, emicrania, dermatiti da contatto, vertigini, ipersensibilità agli odori e manifestazioni a livello neurologico.

Con il tempo, soprattutto se l’esposizione alla sostanza continua, la malattia produce nell’organismo effetti irreversibili.

Proprio la presenza dei sintomi neurologici, accompagnata dal fatto che nei pazienti non venivano riscontrate allergie, ha per molto tempo indotto a indirizzare queste persone verso cure psichiatriche rivelatesi inefficaci se non addirittura dannose.

Oltre alla varietà dei sintomi e della loro gravità a rendere più difficile la diagnosi – e anche a rendere assai difficile una vita normale – è il fatto che a causarli possono essere sostanze molto differenti tra loro e di uso estremamente comune come la candeggina, detergenti, profumi, saponi, pesticidi e prodotti da giardino, ma anche gas di scarico, micropolveri e campi elettromagnetici accentuati. Per molti pazienti diventa quindi difficile trovare anche un ambiente adeguato in cui vivere poiché l’installazione di un ripetitore telefonico, la presenza di un benzinaio o di molto traffico o di altre comuni attività commerciali vicine può rendere la vita insopportabile.

Spesso i sintomi si accompagnano a stati ansiosi e depressioni, che però solo una conseguenza del timore continuo di entrare in contatto con le sostanze e la difficoltà a condurre una vita normale.

Attualmente l’ipotesi tenuta in maggior considerazione, scartata ormai quella che si tratti di un problema di tipo psichiatrico, è che la malattia sia causata da una ridotta capacità di metabolizzazione delle sostanze xenobiotiche a causa di una carenza genetica o della rottura dei meccanismi enzimatici di metabolizzazione a seguito della protratta esposizione tossica.

E’ stato pubblicato dallo stesso canale anche il seguente articolo comparso sul giornale di Brescia il 19/08/2023: